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We love Shopping (online)

di Sara Adami

 

Il giorno del Ringraziamento è una festa statunitense che coincide con la fine della stagione del raccolto e che è seguita dal Black Friday, giorno che segna l’inizio dello shopping natalizio, nel quale “black” ha un’accezione del tutto positiva. Infatti quest’anno il 23 novembre è stato molto “nero” per i commercianti: più di 59 miliardi di dollari spesi solo dagli americani, con 247 milioni di utenti che hanno fatto shopping online, battendo ogni record e previsione.

Infatti F-secure, la multinazionale specializzata in prodotti per la sicurezza online, aveva allertato gli utenti prevedendo possibili attacchi virali soprattutto sugli articoli di elettronica, ma gli sconti e le offerte proposte per il Black Friday sono state più forti del timore di prendere un virus sul proprio pc o smartphone.

Lo shopping day non ha fatto grandi numeri solo negli Stati Uniti. Anche in Italia gli acquisti online sono diventati una buona fetta del mercato: da una ricerca Netcomm si scopre che almeno il 60 per cento degli intervistati (quasi 30 milioni di utenti) hanno acquistato via web almeno una volta, mentre il 30 per cento è un web acquirente fisso.

L’E-commerce Consumer Behaviour Report 2012 svolto da ContactLab ha approfondito l’argomento in una ricerca che analizza gli acquirenti tipo del mercato italiano: se anche voi avete comprato online più di sei prodotti nel settore della moda nell’ultimo anno, allora rientrate a pieno titolo tra i “fashion addicted digitali”. Chi si dedica a questo tipo di acquisti sembra essere l’utente più attivo in quanto a frequenza e corrisponde a un profilo che dice donna, giovane (25-44 anni) e residente al sud o nelle isole. L’e-commerce, quindi, dimostra che il ritardo digitale affidato a questi territori è solo una credenza popolare.

Prima di moda e glamour, però, in Italia gli spender si concentrano su abbigliamento e tempo libero: Netcomm indica l’acquisto di libri al 16,5%, vestiti e viaggi al 12% ciascuno, mentre la tecnologia (telefonia, computer, periferiche e software) sfiora il 25% del totale. Il fenomeno dell’acquisto online non corrisponde soltanto all’atto materiale della scelta/pagamento (la maggior parte preferisce PayPal per garanzia e attenzione alla privacy), ma anche alla condivisione. Gli addicted del web prima fanno shopping e poi commentano sui social network, recensiscono gli articoli sui negozi online, followano il brand, partecipano attivamente alla vita sociale del prodotto.

Oggi acquistare online significa comodità e risparmio, ma comprare sul web presto sarà anche sinonimo di high tecnology: per rilanciare il settore dell’abbigliamento, infatti, alcuni ricercatori britannici stanno studiando un sistema di scansione corporea che permetta ai dubbiosi di comprare sul web senza temere che la merce si adatti ai loro gusti anche dal vivo. Microsoft ha messo a disposizione alcuni dispositivi Kinect, così come altre aziende hanno sperimentato i sensori, ma nessuna di queste soluzioni è sembrata idonea. Per questo i ricercatori della London College of Fashion insieme all’Università del Surrey e all’azienda Bodymetrics hanno ideato una tecnologia che crea una scansione del corpo con misure e riferimenti, combina i dati e crea l’immagine 3d dell’acquirente. Questa tecnologia è stata usata nel gioco di The Sims e, grazie al passaggio allo shopping 2.0, promette di convincere anche i più prudenti e tradizionalisti.

Source Image : Mischiefmydear

 

Articolo originale al link: Lab13

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