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La ricerca di Cittalia esamina le smart city italiane

di Sara Adami

La Cittalia Anci Ricerche-Siemens ha prodotto un report studiando le “Efficien Cities – Città Modello per lo sviluppo del paese”: 54 le città italiane analizzate, quasi 15 milioni di persone coinvolte, un quarto della popolazione nazionale al 31 dicembre 2010. L’analisi ha voluto focalizzare l’attenzione sulle performance green di queste città, dalla gestione dei rifiuti e dell’acqua alle logistiche e ai servizi offerti.

L’indagine prende in esame 17 delle 20 regioni italiane, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta sono state escluse per motivi demografici, i loro numeri sono inferiori dal punto di vista dei residenti: le città sono state catalogate in sei macrogruppi in base alle aree di studio che sono Ambiente urbano – Patrimonio immobiliare e qualità dell’abitare, Energia, Mobilità e Sanità. I gruppi sono così stati delineati: Città dell’ambiente, Città del benessere, Città ideale, Città del buon abitare e della mobilità, Città in divenire, Città dell’energia.

Appare chiaro che al nord e al sud c’è una forte efficienza dal punto di vista dell’ambiente urbano (ciclo dei rifiuti, tra gli altri), dove la Puglia eccelle. Soltanto 19 su 54 sono le città che hanno approvato il piano dell’Agenda 21 relativi alla qualità ambientale, mentre solo 16 hanno adottato il Regolamento per l’edilizia sostenibile e il risparmio energetico. La mobilità sostenibile è alta al nord e troppo bassa al sud, anche se le città sono stata a suo tempo regolamentate dal PUM, Piano Urbano della Mobilità, seguito da 35 città.

Tanti strumenti come il Sistema di Infomobilità e l’attenzione verso le energie rinnovabili, dove spiccano Forlì, Trento e Ravenna mentre tra le peggiori troviamo Milano, Firenze e Torino, con dei risultati davvero negativi. Molte città, 41 su 54, sono concentrate sul Piano Energetico Comunale (PEC), con le analisi di risparmio di combustibili e favore delle fonti rinnovabili. Sono 8 di cui 4 metropolitane le città del benessere, con un buon sistema sanitario e una buona qualità del patrimonio immobiliare: si tratta di Bari, Cagliari, Genova e Napoli, mentre quelle ideali in cui vivere sono Bergamo, Brescia, Padova, Trento, che si trovano tutte al nord e hanno dimensioni contenute.

La ricerca dimostra che gli investimenti portano risultati sia dal punto di vista economico, che di produzione e crescita, l’unica via percorribile per ripartire dopo la crisi mondiale.

 

Articolo originale al link: Dailye

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