di Sara Adami
Non ricordo come incontravo la tua mano sull’autobus, come scrivevo a ripetizione quel nome accanto alle formule di chimica, come infilavo la mia vita nella tua, mantenendo un equilibrio adolescenziale. E muoversi malamente sul cuore dell’altro per poi chiedere scusa, morire e poi rinascere ad ogni dolore, chiamarti ‘amore’ una volta ogni tre parole, sbagliare il trucco e le intenzioni.
Non me lo ricordo, com’era, essere innamorati con indosso lo zaino.
Doveva essere rassicurante, questo imparare a relazionarsi, questa giustificata ignoranza, questo poetico tentennare. Doveva essere miracoloso questo credere religiosamente che ogni ‘per sempre’ sarebbe stato eterno più di quanto il mondo aveva mai sperimentato.
Ricordo solo che a un certo punto siamo diventati tutti capaci, tutti cresciuti. Tutti maestri di vita nel sapere che, in un rapporto, quando una persona dice questo significa questo, e poi ha queste conseguenze, questi risvolti, questo percorso. Tutti adatti a dare validi consigli mai richiesti, tutti pieni di schemi disegnati sui palmi delle mani, per sapere come fare, come agire, come comprendere l’incomprensibile unicità delle azioni.
A un certo punto abbiamo cominciato a difenderci dall’oscurità della condivisione senza riserve, a temere l’instabilità del concedersi, a tollerare meglio la sicurezza delle nostre barriere.
A un certo punto abbiamo smesso di allungarci i maglioni sulle mani, e poi abbiamo cominciato ad accorciare la nostra capacità d’amare senza condizioni.
anonimo
Non sai cosa darei per tornare indietro..o cosa darei per non andare avanti.. quando tutto è cosi' difficile senza zaino.
anonimo
Concordo con l'anonimo qui sopra… a me mancano un sacco i pomeriggi in omaggio…
Still Searching?
sciroccata
forse, in modo diverso, possiamo ancora amare senza condizioni.
anonimo
Che dire. Le tue sono sempre parole da guardare non da leggere. Come Il viaggiatore nella nebbia di Caspar David Friedrich o la Tempesta del Giorgione. Da guardare non da capire. E attraverso lo sguardo accarezzare l'autore come per fargli sentire la tua vicinanza. Buona vita. Sempre.
searching
anonimo1 e 2 : non sapete cosa darei per vedere i vostri commenti firmati 😉
sciroccata : se lo dici tu, dopo questi ultimi mesi, allora chi sono io per non crederci.
nonanonimo : sempre.